Il vincolo di subordinazione nel lavoro giornalistico va ravvisato, da un lato, nella sottoposizione tecnico – gerarchica (seppur attenuata data la natura squisitamente intellettuale delle prestazioni, caratterizzate da creatività e autonomia) del giornalista al potere direttivo, di controllo e disciplinare del datore di lavoro e, dall’altro, nella costante messa a disposizione dell’editore della prestazione lavorativa, anche nell’intervallo tra una prestazione e l’altra (Trib. Milano 24/11/06, in D^L 2007, 159).
Archivio mensile:novembre 2006
Bozza Mastella, una pioggia di critiche
La legge Bersani e la liberalizzazione delle professioni: l’opinione di Mario Fezzi
Il Sole 24 Ore